Cos’è?
Il concetto di Mindfulness deriva dagli insegnamenti di origine orientale come il Buddismo (Vipassanā), lo Zen e la meditazione Yoga, inseriti in un contesto occidentale (europeo e americano). validato scientificamente e utilizzato anche in ambito medico e ospedaliero.
Non è facile rendere a parole a cosa ci si riferisca con il termine Mindfulness perché si tratta di un’esperienza vissuta, uno stato mentale e di coscienza. Ma si può anche dire che sia una modalità di prestare attenzione al presente, momento per momento, nel qui e ora, intenzionalmente e in modo non giudicante. Secondariamente, con la pratica si può anche ottenere l’effetto di ridurre o prevenire il disagio e la sofferenza interiore e raggiungere un’accettazione di sé, tramite una migliore consapevolezza della propria esperienza in termini di sensazioni, percezioni, impulsi, emozioni, pensieri, parole, azioni e relazioni.
In italiano potrebbe essere tradotto anche come consapevolezza intenzionale e presenza mentale e cioè avere l’attenzione focalizzata su qualche cosa che scelgo intenzionalmente di osservare, che sia dentro di me o intorno a me.
Non hai mai sentito parlare della Mindfulness prima?
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A chi e a cosa può servire?
Da anni la pratica della Mindfulness è stata sottoposta a ricerche scientifiche, anche tramite studi di neuro-immagine sul cervello, ed attualmente è inserita nei protocolli terapeutici ufficiali per molte patologie e problematiche, in particolare per lo stress, l’ansia, gli attacchi di panico, le ricadute depressive, i disturbi alimentari e malattie e sindromi fisiche che causano dolore cronico.
La mindfulness è la pratica del momento presente, del qui e ora. Seduti comodi, o talvolta sdraiati o in piedi a seconda dell’esercizio e possibilmente con gli occhi chiusi, si seguono le indicazioni vocali di chi guida l’esercizio di meditazione.
Solitamente per chi non l’ha mai praticata è necessario un esperto che conduca le pratiche di meditazione e questo può avvenire anche durante un percorso psicologico ad opera dello psicoterapeuta.
A seconda dei vari tipi e durata delle pratiche di mindfulness, verrà per esempio chiesto dal conduttore di prestare attenzione consapevole a vari stimoli, interni ed esterni, fisici e psicologici.
Naturalmente, soprattutto all’inizio, capiterà che la mente non dia scampo e arrivino pensieri, emozioni, ricordi, preoccupazioni, programmi ecc… come per es. le cose da fare dopo, controllare il telefono, la litigata di ieri, gli impegni di domani. Talvolta affiorano anche giudizi negativi su di sé che procurano emozioni altrettanto negative come tristezza, rabbia, senso di colpa, ansia ecc.. e si ritorna nel solito turbinio che provoca disagio e stress.
Ma grazie alla regolare pratica, guidata e autonoma, si può imparare pian piano a gestire questo marasma psico-fisico e ritagliarsi sempre di più momenti in cui la mente tace, si riposa, osserva e ascolta.
La pratica quotidiana aiuta ad aumentare la consapevolezza di sé e l’apertura verso quello che ci circonda. Secondariamente, anche se non è lo scopo principale, si può sperimentare una diminuzione dei livelli di stress e ansia generali della persona, ma principalmente diventa un’attitudine, un approccio alla vita e non solo uno strumento da mettere in campo quando ci sono situazioni problematiche o quando si prova dolore psicologico o fisico.
Solitamente alcuni effetti si notano già dalla prima prova, anche per le persone che non hanno mai provato alcun tipo di meditazione o che l’hanno provata magari ad un corso di yoga e però non si sono trovati bene (me compresa!).
Infatti, non si tratta di qualcosa di mistico, magico o religioso, ma di una consapevole attenzione al qui e ora, per staccarsi da pensieri, preoccupazioni, ricordi, immagini fastidiose, emozioni negative e dolori fisici. Una pausa per ricentrarsi e affrontare il presente senza troppo farsi influenzare da quello che la mente ci dice sul passato e futuro.
Ci sono pratiche specifiche adatte alle varie problematiche e alle diverse esigenze. Vengono proposte con un aumento di difficoltà e durata graduale per rendere semplice l’evoluzione e l’apprendimento, in modo tale che la persona sia poi in grado di praticare da solo, in qualunque momento, anche senza la guida vocale, consigliata all’inizio.
La Mindfulness e lo stress
Probabilmente hai già sentito o letto che la consapevolezza aiuta a ridurre lo stress.
Ma in che modo essere consapevole ti aiuta davvero a farlo?
La ricerca scientifica più recente rivela che la pratica della Mindfulness, e quindi l’aumento della consapevolezza, riduce lo stress e crea anche una forza interiore che consente la diminuzione dell’impatto di stress futuri sulla nostra felicità e il benessere fisico.
Ecco alcuni dei modi in cui la consapevolezza ti aiuta a gestire lo stress:
- Diventi più consapevole dei tuoi pensieri. Puoi quindi prendere le distanze da loro, invece di prenderli alla lettera. In questo modo, la tua risposta allo stress non viene avviata in primo luogo.
- Impari a non reagire immediatamente a una situazione, ma a prenderti un momento di pausa per poi usare la tua “mente saggia” per trovare la soluzione migliore.
La Mindfulness ti allena a farlo attraverso pratiche mentali concrete.
- La consapevolezza attiva la tua modalità “essere”, che è associata al rilassamento. La tua modalità mentale “fare” è invece associata all’azione e alla risposta allo stress.
- Diventi più consapevole e sensibile ai bisogni del tuo corpo. Potresti notare prima i dolori e puoi quindi agire in tempo e in modo appropriato.
- Sei più consapevole delle emozioni degli altri. Man mano che la tua intelligenza emotiva aumenta, hai meno probabilità di entrare in conflitto in caso di divergenze o incomprensioni.
- Il tuo livello di cura, benevolenza e compassione per te stesso e gli altri aumenta. Questo atteggiamento mentale compassionevole ti calma e inibisce la tua risposta allo stress.
- La pratica della consapevolezza riduce l’attività nella parte del cervello chiamata amigdala. L’amigdala è fondamentale per accendere la risposta allo stress, in questo modo il livello di stress di base è ridotto.
- Diventi maggiormente in grado di mettere a fuoco. Così completi il tuo lavoro in modo più efficiente, hai un maggiore senso di benessere e questo riduce la risposta allo stress.
- Puoi cambiare la tua attitudine allo stress. Piuttosto che vedere solo le conseguenze negative del sentirsi stressati, la presenza mentale ti offre lo spazio per pensare in modo diverso allo stress stesso. Osservare come l’aumento di pressione sanguigna ti aiuta ad attivarti con energia, ha un effetto positivo sul tuo corpo e sulla tua mente.
- Impari a riconoscere le motivazioni della tua reazione di stress e a distinguere lo stress sano da quello dannoso per la tua salute, che non ti serve per far fronte efficacemente alla situazione.
Per sapere di più sullo stress, le sue origini, la differenza fra stress sano e dannoso
e altri approfondimenti scientifici a riguardo, leggi il relativo l’articolo.